Gli alberi procurano all’uomo ed all’ecosistema tanti vantaggi importanti: forniscono ossigeno, placano gli eccessi climatici, riparano dai venti e sono elementi peculiari per tutti gli spazi verdi, si può dire quindi che hanno una funzione primaria per tutto l’ecosistema e migliorano la vita di tutti noi.
Talvolta però, a causa di problematiche di diversa natura, e, soprattutto, nell’ambito di ambienti antropizzati come le città, si rende necessario procedere con la misura più drastica, a cui non si vorrebbe giungere mai, ossia l’abbattimento.
Questa procedura presenta numerosi rischi sia per l’operatore che per i manufatti che interferiscono con le operazioni di smontaggio.
Prima di tutto bisogna capire quali sono le cause che portano ad una decisione così drastica e definitiva, talune sono decisamente serie come ad es. il timore di rottura di rami o ribaltamento della zolla radicale, oppure problemi fitosanitari che ne hanno compromesso la salubrità, altre cause, decisamente meno urgenti, possono essere ad es. le scorrette scelte progettuali per cui l’albero proietta la propria ombra dove non dovrebbe oppure impedisce la visuale di un panorama ecc…
Rottura di rami e ribaltamento dell’albero: la rottura dei rami è un evento che può capitare a causa di vari fattori quali vento forte, neve, cattive pratiche di potatura (vedi sezione potatura alberi e valutazione di stabilità) o per problemi fitosanitari.
Ribaltamento della zolla radicale: è una forma di cedimento che avviene nella sezione di albero non visibile, essa avviene a causa del vento e delle oscillazioni che esso provoca, tali forze, se si scaricano su un apparato radicale saldo ed in buone condizioni fitosanitarie e di allocazione, non determinano alcun che. Se però l’apparato radicale è sottodimensionato in quanto costretto in determinati spazi, o se è colpito da attacchi patogeni, oppure è sito in una tipologia del terreno che non ne permetta un saldo ancoraggio, oppure ancora, le radici di tenuta sono state lesionate da scavi o arature profonde, se a queste cause si aggiunge un eccessivo effetto vela della chioma, spesso determinato dalle potature di capitozzatura (vedi sezione potatura alberi e valutazione di stabilità), è piuttosto probabile che possa verificarsi un cedimento per ribaltamento della zolla radicale.
Problemi fitosanitari: l’albero, essendo un essere vivente, è soggetto a patologie da cui di per se è in grado, con vari meccanismi, di difendersi. Queste patologie, che per le piante sono denominate fitopatologie, riguardano sia l’apparato epigeo che l’apparato ipogeo, per intendersi chioma e radici.
Purtroppo spesso le fitopatologie possono essere determinate anche dall’intervento dell’uomo ed in particolare da scorrette pratiche di potatura (prima fra tutte la capitozzatura) poiché, i grossi tagli effettuati sui rami e sul tronco favoriscono l’ingresso di agenti cariogeni che provocano spesso il cedimento di branche o, nel caso di fitopatologie radicali, a ribaltamenti.
Scorrette scelte progettuali: la progettazione ha un ruolo fondamentale per evitare abbattimenti dovuti a un inesatta scelta delle specie che andranno selezionate in base alle dimensioni che queste avranno da adulte e alle esigenze soggettive del cliente. Spesso si può notare che ci sono alberi di grandezze notevoli piantati vicino a case o a manufatti e che provocano una serie di disagi quali crepe nei muri, rotture di tubazioni, innalzamento del pavimento eccessivo ombreggiamento.
Altri problemi che sembrerebbero di minore importanza, ma che arrecano disagi sono eccessiva perdita di foglie o fiori.
In tutte le ipotesi in cui risulta necessario abbattere un albero ad alto fusto, è necessario che il personale impiegato nelle operazioni di abbattimento sia adeguatamente formato poiché è un lavoro che comporta un livello di rischio piuttosto elevato sia per le attrezzature usate per l’abbattimento (motoseghe e comunque macchine da taglio) sia perché spesso è necessario avvalersi di piattaforme aeree per iniziare a tagliare la parte più alta della chioma, via via scendendo verso il tronco.